Sabato 20 maggio 2017 dalle ore 12,20 visiteremo il complesso della Scarzuola, singolare e interessante avventura architettonica nel verde dell’Umbria profonda.
La Scarzuola è un complesso di architetture, edificato a partire dalla fine degli anni ’50 e tuttora continuato dall’attuale proprietario sulla base dei disegni del suo creatore, Tomaso Buzzi.
La figura di Tomaso Buzzi (1900-1981) è quella di un architetto, la cui vulcanica creatività si esprime a partire dalla metà degli anni ’20 nei campi più disparati, dalla progettazione di edifici e giardini, a quella di mobili e arredi, dalle arti applicate ai vetri soffiati (fu direttore fra l’altro delle Manifatture Venini), con esiti e materiali di qualità altissima per una committenza d’élite.
Gli esordi della sua attività, in stretta collaborazione con Giò Ponti, vedono Buzzi autore di elegantissimi arredi e decori all’interno della temperie culturale del “’900” milanese, per poi intraprendere a partire dalla metà degli anni ’30 un personale cammino di progettista per una committenza esclusiva di aristocratici e grandi imprenditori.
Agli anni ’50 e ad una fase di crescente successo professionale appartiene una notevole sequenza di ville e residenze, dove Buzzi reinterpreta liberamente il lascito delle architetture storiche, da Roma antica a Palladio allo Juvarra, in un’opulenta e onirica controtendenza, dal gusto fortemente scenografico, rispetto alla modernità imperante.
Il complesso della Scarzuola è una sorta di città ideale, edificata dall’architetto a fianco di un monastero francescano, che Buzzi acquista attorno al 1958 come personale buon retiro. Scolpiti nel tufo – materiale friabile e destinato alla rovina, secondo un preciso desiderio dell’architetto – si avvicendano palazzetti rinascimentali, ninfei, teatri all’aperto, case in forma di colonna, gradinate e portali provenienti dal Palazzo di Diocleziano a Spalato, volumi architettonici bizzarri ed edifici triangolari (in omaggio all’enigmatico Triangolo Barberini di Palestrina, probabile esercitazione esoterico-astronomica per la quale la critica ha avanzato l’ipotesi di un’attribuzione a Borromini).
Un viaggio nella memoria, che è un viaggio attraverso il mito e le sue immagini, nella pressante domanda di una trascendenza metafisica oltre il mondo reale.
Data la necessità di organizzare la visita (che sarà per ognuno di voi con auto propria), pianificando lo spostamento da Roma, è necessario raggiungere un numero minimo di 20 adesioni.
Vi domandiamo di dare una Vostra adesione alla data fissata per la visita, entro il giorno martedì 16 maggio alle ore 13,00 . L’adesione, tranne comprensibili motivi improvvisi e imponderabili di forza maggiore, si intende da Voi concessa con ponderata affidabilità e sicurezza di esserci.
Avete tempo per pensarci e scrivere alla mail: passeggiateromane@inarchlazio.it
In quella data le adesioni pervenute, qualora in numero sufficiente, permetteranno di ufficializzare la visita, dovendosi comunque impegnare il proprietario, che se la visita non avrà luogo, si organizzerà altrimenti.
Il nostro viaggio si compone di due visite: la prima che terrà lo storico dell’architettura Prof. Alessandro Mazza fra le ore 13 e le 15, e la seconda tenuta dal proprietario del complesso dott. Marco Solari, nipote ed erede di Tomaso Buzzi, fra le 15 e le 16,30-17.
Nella visita del Prof. Mazza si parlerà, oltre che del complesso che visiteremo, del lavoro complessivo di Tomaso Buzzi, tratteggiato attraverso l’analisi di alcuni progetti e opere significative. Il Prof. Mazza ha avuto modo di lavorare sulla figura di questo architetto fra 1998 e 2008, pubblicando vari studi e saggi sulla sua opera, fra i quali Il potere dell’apparenza. Quattro giardini di Tomaso Buzzi (1999), e il saggio Architettura e Cerimonia, nel volume a più mani, curato da Alberto Giorgio Cassani Tomaso Buzzi. Il Principe degli architetti 1900-1981 (2008).
La visita che condurrà ha quindi il carattere di un approfondito ripercorrimento dell’opera di un protagonista “nascosto” del ‘900.
La visita condotta dal proprietario si segnala per l’originalità della rilettura e dell’interpretazione di un personaggio quotidianamente coinvolto nel cantiere, continuo e operante, della Scarzuola.
Il prezzo delle due visite è di 16+10 Euro, totale 26 Euro (quote entrambe obbligatorie, anche qualora si decida di partecipare a una visita sola). I partecipanti arriveranno con mezzi propri, procurando di portarsi un picnic da casa o consumando un pasto in autostrada.
L’appuntamento è alle ore 12,20 all’ingresso della Scarzuola, al parcheggio.
COME ARRIVARE: Autostrada Roma-Firenze , si esce a Fabro (130 km. circa dal Grande Raccordo Anulare), fuori del casello si gira a sinistra, direzione Montegabbione. Arrivati al bivio a sinistra per Montegabbione, si piega a destra direzione Montegiove. Arrivati a Montegiove, si supera il borgo, e dopo qualche centinaio di metri, a destra, c’e’ il cartello Santa Maria Scarzuola. Altri 2 km . di strada sterrata e siete arrivati.
Totale distanza: dal Gra 130 km per uscita di Fabro – da Fabro altri 20-22 km circa.
La visita si terrà SABATO 20 MAGGIO 2017, con raduno alle ore 12,20-12,30 e ingresso alle ore 13. Stando fuori in attesa di iniziare la visita, potremo fare qualche accenno al sito, e intanto raccogliere i ritardatari (che speriamo siano pochi).
Occorre prenotarsi onde poter comunicare al proprietario il numero degli aderenti con un congruo anticipo.
Essendo poi inseriti nella visita del proprietario delle ore 15, vi comunicheremo l’eventuale NUMERO LIMITATO di posti, visto che il proprietario ha dal canto suo dei gruppi già prenotati, e per motivi logistici la visita non può estendersi oltre un certo numero di persone.
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