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INARCHLAZIO – Pagina 35

Recuperare Roma – i Parcheggi

2 giugno 1993, ore 16.00
Sala Convegni ACER – Associazione Costruttori Edili di Roma

SECONDO SEMINARIO PREPARATORIO DEL CONCORSO
Recuperare Roma – i Parcheggi

indetto, nell’ambito del Laboratorio IN/ARCH Giovani, da Costruttori Romani
Riuniti Grandi Opere S.p.A. e dalla Sezione Laziale dell’Istituto Nazionale
di Architettura

Andrea De Bonis – AU Arredo Urbano, riflessioni su mobilità e sosta:
Giacinto Donvito – AU Tecnologie, panorama di realizzazioni e proposte
nazionali e internazionali;
Marco Albini, Michele Capobianco, Diambra De Sanctis Gatti,

hanno illustrato le proprie esperienze progettuali e didattiche.

Regolamento Regionale IN/ARCH Lazio

Approvato dalla prima Assemblea Nazionale degli Iscritti – Roma 29 settembre 1960
Art.1 SCOPI

E’ costituita in Roma la Sezione Laziale dell’Istituto Nazionale di Architettura, del cui Statuto questo regolamento costituisce norma di attuazione.

Art.2 SEDE
La sede della Sezione Regionale Laziale è in Roma.

Art.3 SOCI

Sono Soci della Sezione tutti colore che, in possesso dei requisiti richiesti dall’articolo 3 dello Statuto lettrera a) e b), ne fanno richiesta scritta, precisando la categoria cui intendono iscriversi, e versano la prescritta quota.

Art.4 ORGANI DELIBERATIVI ED ESECUTIVI

Sono organi della Sezione:

– l’Assemblea Generale dei Soci;

– il Consiglio Direttivo Laziale;

– i Revisori dei Conti;
I Soci, che rivestono cariche in seno alla sezione, prestano la loro opera gratuitamente.

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discorso di Bruno Zevi per la Fondazione dell’IN/ARCH

L’idea di costituire un Istituto Nazionale di Architettura è emersa nel seno della sezione italiana dell’Unione Internazionale degli Architetti. Non è un caso. Per i suoi compiti, la nostra sezione UIA è venuta a contatto con le organizzazioni di architettura di molti -paesi, ha visto come funzionano, ne ha analizzato la struttura. L’idea di un Istituto Nazionale di Architettura è sorta quasi spontaneamente. Dagli Stati Uniti all’Australia, dall’Inghilterra al Brasile, dalla Svizzera all’Argentina, ovunque nel mondo esistono Istituti di Architettura, alcuni fortissimi, altri meno, tutti operanti. Soltanto l’Italia non ha un organismo del genere, una casa dove coloro che producono l’architettura si ritrovano, concordano il loro lavoro, dibattono problemi, predispongono strategie per incidere, negli orientamenti della classe dirigente, nella vita del paese, nell’opinione pubblica. Questo vuoto è stato parzialmente colmato ora dall’Associazione fra i Cultori di Architettura, ora da un’Associazione Architetti, in qualche regione da un Collegio, spesso da enti di carattere professionale che hanno aggiunto alle loro già onerose funzioni alcune attività culturali. La stessa UIA, organizzando due convegni, si è assunta un carico che, all’estero, grava sugli Istituti Nazionali di Architettura. Tale è la situazione: un contesto di ottime intenzioni, un’incessante serie di iniziative che hanno vita breve e momentaneo successo. Nulla di istituzionalizzato, quindi nulla di solido, nessuna garanzia di continuità.

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